C’è balbuzie e balbuzie
Alla tipologia tradizionale – balbuzie tonica, clonica, mista – preferiamo quella che viene proposta da alcuni studiosi e clinici e che ricorda la risposta dell’animale dinanzi al pericolo. In effetti in questa tipologia le stesse denominazioni sembrano descrivere e rappresentare meglio il comportamento della persona con balbuzie.
FIGHT = balbuzie di lotta
Questa forma di balbuzie è caratterizzata sia da attacchi duri su determinati fonemi che dalla ripetizione ipertonica (più frequente) o ipotonica di un fonema o di una sillaba contro cui appunto il soggetto “lotta” (es. pp-pp-pp-ppalla; mme-mme-mmela).
FLIGHT = balbuzie di fuga
Questa forma riguarda le sostituzioni di parole, le pause “tattiche”, gli intercalari o i ‘suoni parassiti’ che fungono da stampella o da trampolino.
FREEZE = balbuzie di congelamento/blocco
E’ la forma caratterizzata dal blocco silente più o meno prolungato.
Nella realtà concreta delle persone con balbuzie, le suddette tre tipologie possono presentarsi secondo combinazioni del tutto individuali. Perciò si avranno forme miste di balbuzie in cui le tre tipologie si combinano in modo diverso tra loro e dove una o due delle tre prevalgono in misura quali-quantitativamente differenziata.
Alcuni studiosi hanno stilato questa classificazione del disturbo rifacendosi alle principali risposte che l’interessato mette in atto davanti ad uno stimolo/situazione di paura (Bertens, A. and Weeda-Hageman, J. – 1998 – Kinderen die stotteren. Amsterdam: Boom).
Di fronte ad una situazione che suscita paura l’essere umano (come anche molti animali) dà diverse risposte – fisiologiche, mentali e comportamentali – oggi ampiamente riconosciute sulla base delle principali teorie delle emozioni avanzate inizialmente da Cannon nel 1929 e successivamente puntualizzate da altri (Gray 1988) come appunto:
- freeze (congelamento, blocco)
- flight (fuga)
- fight (lotta)