22 ottobre 2024: Giornata Internazionale della Consapevolezza sulla Balbuzie

Il tema di quest’anno è “il potere dell’ascolto”. L’attuale sovrabbondanza di stimoli sull’orecchio, sull’occhio e sul cervello ha messo in crisi l’ascolto.

Dal 1998 si celebra la Giornata Internazionale della Consapevolezza sulla Balbuzie al fine di sensibilizzare su un tema poco attenzionato a tutti i livelli.

L’ascolto è una delle componenti essenziali della comunicazione: saper ascoltare e sentirsi ascoltati sono due aspetti che toccano molto la persona con balbuzie.

Da un lato chi balbetta fatica ad ascoltare l’altro, concentrato com’è su ciò che vuol dire e che teme
di non riuscire a dire, dall’altro può vivere male il sentirsi ascoltato, temendo che l’interlocutore sia
più attento a COME parla che a COSA dice.

Eppure nell’ascolto non c’è solo la componente sonora/acustica: noi ascoltiamo le parole dell’altro,
la sua voce, i suoi silenzi e, nel caso della balbuzie e delle sue manifestazioni visibili e udibili, arriviamo persino ad “ascoltare” con lo sguardo, provando a cogliere dalle espressioni dell’interlocutore cosa sta notando o pensando di noi.

Ringraziamo Filippo Timi, attore di cinema e di teatro, per la sua magistrale interpretazione della
poesia “Incespicare” di Eugenio Montale che ben rappresenta l’incedere traballante di chi balbetta
che, nonostante tutto, ogni giorno desidera rialzarsi e riprendere il proprio cammino verbale.
La ben nota fisicità di Timi sul palco e la sua capacità di autoironia (balbetta pure lui), gli hanno
suggerito di ‘dare corpo’ al titolo. Come? Balbettandolo…

Incespicare, incepparsi
è necessario
per destare la lingua
dal suo torpore.
Ma la balbuzie non basta
e se anche fa meno rumore
è guasta lei pure. Così
bisogna rassegnarsi
a un mezzo parlare. Una volta qualcuno parlò per intero
e fu incomprensibile. Certo
credeva di essere l’ultimo
parlante. Invece è accaduto
che tutti ancora parlano
e il mondo
da allora è muto.

Eugenio Montale
INCESPICARE da Satura (1971)